I SEGNI DELLA NATURA

(L’ambiente naturale e le aree protette: i parchi e le riserve)

La Valle Camonica è soprattutto natura. Basti pensare che le aree protette costituiscono oltre il 55% dell’intero territorio, ricchissimo in fauna e flora alpina. Numerosi sono i parchi naturali riconosciuti nazionalmente e le riserve naturali gestite dai Comuni della Valle:

Il PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO

si sviluppa tra la Valtellina e la Valvenosta, e parte di esso si estende anche in Valle Camonica. È uno dei più antichi parchi naturali italiani

LA FORESTA REGIONALE DELLA VAL GRIGNA

si estende per oltre 2800 ettari tra i comuni di Berzo, Bienno, Esine, Gianico e Bovegno (quest’ultimo in Val Trompia)

LA RISERVA NATURALE DELLE VALLI DI S.ANTONIO

si trova all’estremità orientale delle Alpi Orobie e si estende per 222 ettari

IL PARCO REGIONALE DELL’ADAMELLO

con i suoi 510 Kmq è il più esteso parco della Valle Camonica, e congiunge i limitrofi parchi del Brenta, dello Stelvio, e dell’Engandina

IL PARCO COMUNALE DEL LAGO MORO

si snoda tra i comuni di Darfo Boario Terme e Angolo Terme

IL PARCO SOVRACOMUNALE DEL BARBERINO

si trova tra i comuni di Breno, Bienno e Cividate Camuno. È nato con l’intento di tutelare le pratiche agricole

LA RISERVA NATURALE BOSCHI DEL GIOVETTO DI PALINE

si trova sopra Borno e Azzone, e i suoi 650 ettari stanno a protezione di numerose specie vegetali e animali

I SEGNI DELLA STORIA

(La Preistoria, l’epoca Romana, il Medioevo, la Guerra Bianca)

La Valle Camonica porta visibili sul suo territorio i segni e le testimonianze di una storia ricca e antica, lunga più di diecimila anni. Sono proprio i primi abitanti della Valle, l’antica popolazione dei Camuni, a lasciare i segni più antichi e importanti di questo territorio: le incisioni rupestri di epoca preistorica. Nei secoli successivi la presenza del ferro ha attirato in Valle altri popoli, tra cui gli Etruschi, i Celti e i Romani. Questi ultimi hanno lasciato considerevoli tracce del proprio passaggio, soprattutto nella zona di Cividate Camuno e Breno. Anche il Medioevo ha lasciato una significativa quantità di segni, nella struttura dei borghi, nelle torri e nei castelli che ancora oggi caratterizzano il paesaggio di questi luoghi. In epoca più recente la Valle Camonica – nella fattispecie le montagne che sorgono tra Berzo Demo e il Tonale – è stata teatro di alcune tragiche vicende della Prima Guerra Mondiale. Oggi trincee, casematte e fortezze abbandonate sulle vette dell’Adamello sono i silenziosi segni lasciati dalla Guerra Bianca, così chiamata a causa delle aspre condizioni climatiche che

L’ARTE RUPESTRE

La Valle Camonica è conosciuta in tutto il mondo per le incisioni rupestri, qui concentrate in una così grande quantità e varietà di figure che nel 1979 è stata inserita come primo sito italiano nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Le rocce istoriate del Sito UNESCO n. 94 sono distribuite lungo l’intera Valle, e sono sparse su oltre 180 località diverse.

I ROMANI IN VALLEA partire dal 16 A.C.

la Valle Camonica conosce una lunga fase di romanizzazione durante l’Impero di Augusto. Ben presto i Camuni ottengono la cittadinanza romana e Cividate Camuno – Civitas Cammunorum – diventa la capitale della Valle

CASTELLI, TORRI, PIEVI E BORGHI MEDIOEVALI

Il Medioevo in Valle Camonica è stato un periodo tutt’altro che buio e ha lasciato, sul territorio, segni tangibili che ancora oggi ci permettono di ammirare fortificazioni in ottimo stato di conservazione e passeggiare per borghi estremamente affascinanti. Tra le testimonianze più suggestive meritano menzione i castelli

LA GUERRA BIANCA IN ADAMELLO

All’inizio del secolo scorso il paese di Temù sorgeva sul confine tra il Regno d’Italia e l’Impero Austro-Ungarico. Il confine si estendeva poi lungo tutto il Tonale, che durante la Prima Guerra Mondiale fu il teatro di battaglie cruente e sanguinose, rese ancora più aspre dalle rigide condizioni atmosferiche di quei luoghi.

I SEGNI DELLA FEDE

(Santi, Beati di vallecamonica)

La Valle Camonica è un luogo di grande spiritualità, sincera devozione e comunione col creato. Percorsa per tutta la sua lunghezza da una fitta presenza di chiese, eremi e santuari reca i segni della fede anche nelle vite dei cinque Santi e dei quattro Beati che hanno intrecciato i loro destini

BEATO INNOCENZO DA BERZO

Il Beato Innocenzo da Berzo, al secolo Giovanni Scalvinoni, predicò e compì miracoli durante la sua permanenza al Convento della Santissima Annunciata di Piancogno, tra il 1881 e il 1889. Il convento oggi ospita alcuni frati francescani.

I BEATI TOVINI A CIVIDATE CAMUNO

La comunità di Cividate Camuno ha avuto il privilegio di dare i natali a ben due Beati: a Giuseppe Antonio Tovini, nato nel 1841, e a suo nipote Mosé Tovini, nato nel 1877, sacerdote e professore in Seminario.

BEATA ANNUNCIATA COCCHETTI A CEMMO

Annunciata Cocchetti è originaria di Rovato, ma nel 1842 dopo aver preso i voti tra le suore Dorotee fonda a Cemmo di Capo di Ponte un noviziato e un istituto che si occupa di attività educative e ricreative.

SANTA GELTRUDE COMENSOLI E I LUOGHI SACRI DI BIENNO

Geltrude Comensoli nasce nel 1847 nel borgo di Bienno, dove è possibile visitare la sua casa natale, oggi trasformata in un museo. La Santa ha dedicato tutta la sua vita a Cristo, ed è la fondatrice dell’ordine delle Suore Sacramentine.

I SEGNI DELL’ARTE

In Valle Camonica esiste una concentrazione sorprendente di segni dell’arte, e non è difficile incontrarne anche nelle chiese più piccole e isolate. Nel corso dei secoli sono stati tanti gli artisti che hanno attraversato questo territorio e lasciato ad esso dipinti, affreschi e statue. Vi invitiamo a conoscere i Maestri che hanno donato alla Valle Camonica i segni più belli e indelebili dell’arte…

I SEGNI DELLA TRADIZIONE

L’arte, la spiritualità, e il senso comunitario della Valle Camonica vivono anche in manifestazioni popolari molto sentite e partecipate. Non si tratta solo della celebrazione di eventi, ricorrenze, o feste religiose, ma di vere e proprie tradizioni in grado di rinsaldare i rapporti all’interno delle comunità e di far riscoprire il senso di appartenenza di ciascuno.

  • Giovanni Pietro da Cemmo

        (i cicli pittorici, XV secolo)

  •  il Romanino  Girolamo Romani,

         (i cicli pittorici, XVI secolo)

  • La famiglia Ramus

        (la scultura lignea, XVII secolo)

  • Beniamino Simoni

        (la scultura lignea nella Via Crucis di Cerveno, XVI secolo)

  • Franca Ghitti

        (una grande artsita contemporanea)

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        (l’arte contemporanea in Valle Camonica)

  • La Santa Crus di Cerveno

       (periodo: luglio-agosto; cadenza annuale)

  • La Madonna Grande di Demo

        (periodo: gennaio; cadenza annuale)

  • Le Mostre Mercato di Pescarzo, Pisogne e Bienno

        (periodo: maggio; cadenza decennale)

  • Il Badalisc di Andrista di Cevo

        (periodo: settembre; cadenza quinquennale)

  • La Funsciù di Gianico

        (periodo: maggio; cadenza decennale)

I SEGNI DELLA MEMORIA

Sul territorio della Valle Camonica sono presenti una serie di musei che racchiudono al loro interno le tradizioni che per secoli hanno mosso le passioni e le aspettative del popolo camuno: questi spazi culturali e sociali hanno una finalità di memoria collettiva e nelle stesso tempo rappresentano un punto di partenza per le nuove generazioni della Valle Camonica.

Il Sistema dei Musei di Valle Camonica coinvolge dieci musei presenti sul territorio, nei comuni di Bienno, Cerveno, Corteno Golgi, Lozio, Malegno, Ossimo, Vione e Temù, unitamente ai Musei di Breno e di Cedegolo, istituiti più recentemente.

I SEGNI DEL GUSTO

Dalle sponde del Lago d’Iseo fino ai 3000 metri dei suoi alpeggi la Valle Camonica vanta una gran varietà di prodotti che costituiscono una gastronomia ricca di sapori e prelibatezze.

I FORMAGGI

I formaggi vaccini. La Valle Camonica è punteggiata da splendidi pascoli verdeggianti che garantiscono agli oltre 1000 casari presenti sul territorio di allevare le mucche di razza bruno-alpina tipiche di queste zone. Il loro latte viene da secoli trasformato in gustosi formaggi nostrani: i più famosi sono sicuramente la Rosa Camuna (che prende la sua forma da uno dei simboli rinvenuti sulle incisioni rupestri di epoca preistorica) e il Silter, formaggio a pasta semicotta per il quale è in corso la procedura per il riconoscimento D.O.P. Molto apprezzati anche il Casolet o Cadolet, dalla tipica forma triangolare, il cremosissimo burro nostrano, e la Mascherpa molto simile alla ricotta. Il formaggio di capra trova la sua massima espressione nel Fatulì della Val Saviore, presidio Slow Food e prodotto d’eccellenza ottenuto con il latte della razza autoctona della capra bionda dell’Adamello. Degni di nota anche i caprini freschi e i caprini in foglia di castagno.

I VINI

I vini in Valle Camonica arrivano con la conquista romana, ma è solo negli ultimi decenni che viticoltori ed enti locali hanno unito le forze per recuperare e salvaguardare i vitigni presenti sul territorio, prevalentemente distribuiti in media e bassa valle. La Valle Camonica ha ottenuto in tempi brevissimi la certificazione I.G.T. e ad oggi vengono prodotte oltre 20 etichette. Tra i vitigni più diffusi il Merlot e il Marzemino, e non mancano nemmeno rari esempi di vitigni autoctoni, come il Valcamonec, l’Erbanno e il Sebina

I SALUMI

I salumi rientrano tra i prodotti più caratteristici della Valle Camonica, e per produrli vengono impiegate le più svariate tipologie di carne: di maiale, bovino, pecora, capra, selvaggina e persino lumaca. I prodotti più caratteristici e apprezzati sono i salami (ogni zona ha una sua ricetta), lo strinù – sorta di salsiccia ottima alla griglia, il cuz – specialità di carne di pecora, il prosciutto violino di capra e la gustosa salsiccia di castrato.

IL MIELE

In Valle Camonica si produce ovunque dell’ottimo miele dalle pregiate qualità organolettiche. Gli apicoltori sul territorio sono oltre 250, e le api oltre 300 milioni! Tra i mieli più gustosi e pregiati ricordiamo il miele millefiori, il miele d’acacia, quello di castagno, e il preziosissimo miele di rododendro.

LE CASTAGNE

La castagna è sicuramente uno dei simboli della Valle Camonica, e in tempi non troppo lontani è stata uno dei pilastri fondamentali dell’alimentazione della gente di questi luoghi. Oggi viene solitamente consumata arrostita o bollita, ma nel tempo è stato anche recuperato l’uso della sua farina, la Skelt, e sono numerose le ricette a base di carni, risotti, dolciumi, gelati e persino un liquore, che contemplano la castagna tra gli ingredienti. Per conservare, custodire e ampliare questa tradizione culinaria qualche anno fa è stato istituito il Consorzio della Castagna di Valle Camonica.

LA FRUTTICOLUTURA

Nell’economia contadina la frutticoltura ha sempre avuto un peso considerevole, e ancor oggi costituisce un elemento molto importante per la tipicità e la biodiversità agricola della Valle Camonica. Menzione particolare meritano le mele, che compaiono anche in varietà tipicamente locali come la Roggine (o “pom rusinì”), il “pom di San Piero” e il “pom sanguinì”; così come i piccoli frutti (lamponi, more, ribes e mirtilli), distribuiti sia per il consumo fresco che trasformati in eccellenti marmellate.

PIANTE AROMATICHE E OFFICINALI

Negli ultimi anni in Valle Camonica si è notevolmente intensificata la coltivazione di piante officinali e aromatiche impiegate per la produzione di tisane, infusi e amari di ottima qualità. Le piante e le erbe dalle proprietà curative più diffuse sono il ginepro, l’achillea, il rabarbaro, la menta piperita, la malva, il timo, la melissa e il sambuco, utilizzate anche come preziosi ingredienti nelle specialità gastronomiche camune.

I CEREALI, LE PATATE E L’OLIO, LE LUMACHE, L’ITTICOLTURA

Con tutti questi prelibati prodotti la Valle dei Segni non può che vantare una ricca varietà di piatti tipici. Assolutamente da provare – nei ristoranti, nelle trattorie e nelle sagre organizzate nel corso dell’anno un po’ su tutto il territorio – i casoncelli (ravioli di magro o di carne diffusi in tutta la valle con ripieni sempre differenti), i già menzionati strinù, lo stracotto d’asina, la salsiccia di castrato (specialità brenese), il cuz di Corteno Golgi, i piatti a base di funghi e la regina dei dolci: la spongada, una deliziosa e profumata focaccia buona come dolce

I SEGNI DEL BENESSERE

La Valle Camonica è anche salute e benessere, e può contare su numerose fonti di acque termali per la cusa del corpo e dello spirito.

Le Terme di Boario

sono un importante punto di riferimento per il turismo della Valle Camonica sin dal ‘700, quando ebbe inizio l’attività termale. La salubrità e le proprietà terapeutiche delle acque di Boario, decantate ed esaltate persino dallo scrittore Alessandro Manzoni, sono garantite dalla presenza di quattro fonti (Boario, Igea, Antica Fonte e Fausta) che dal Monte Altissimo compiono un lungo percorso che permette loro di purificarsi e arricchirsi di benefici sali minerali. All’interno delle Terme di Boario è possibile trovare una Spa e un centro estetico, mentre il vasto parco termale ospita Adventure Park, un’attrazione per tutte le età per chi ami l’attività fisica all’aperto.

Le Terme di Angolo

hanno una storia abbastanza recente, essendo state scoperte e certificate solo nel XX secolo. Si trovano in un’area verde di 35.000 mq nelle vicinanze del torrente Dezzo, e l’ambiente che le ospita è fresco anche nella stagione estiva e ricco di bellezze naturali. Le acque termali, che giungono ad Angolo a una temperatura di 12 gradi, provengono dalle sorgenti di San Silvestro e Fonte Nuova, e sono particolarmente indicate per curare e prevenire malattie respiratorie.

I SEGNI DELLO SPORT

Per gli amanti dello sport la Valle Camonica è un luogo d’elezione, dove potersi dedicare alle attività più avventurose così come a quelle più meditative e rilassanti. Le montagne offrono il giusto scenario per lo sci, lo snowboard, le ciaspolate, il trekking, le arrampicate e la mountain bike; ma regalano anche i panorami mozzafiato e le strade tortuose che tanto appassionano motociclisti, centauri e automobilisti.

IN INVERNO

SCI

SNOWBOARD

CIASPOLE

SKY BIKE

TREKKING

IN ESTATE

CICLISMO

MOUNTAIN BIKE

TREKKING

ARRAMPICATA E FREE CLIMBING

MOTOCICLISMO E AUTOMOBILISMO

I SEGNI DELLA VALLE SOSTENIBILE

La Valle Camonica può essere visitata in tanti modi. Uno di questi è attraverso attività in armonia con l’ambiente naturale circostante, valorizzando un turismo virtuoso e sostenibile.

Per chi invece desidera scoprire la Valle in modo assolutamente inedito c’è La scuola dell’andare. Camminare verso l’altrove, un progetto in cui il visitatore viene portato alla scoperta del territorio attraverso la percezione. Sentire il terrtorio e viverlo immergendosi in esso, ma soprattutto attraverso l’incontro con le persone, le cose, le memorie e i ricordi che lo abitano. Il filo conduttore del progetto è la pietra, elemento che più di ogni altro è in grado di narrare le storie di queste terre, e l’esperienza può essere vissuta attraversando tre differenti percorsi.
Per coniugare natura e cultura proponiamo l’itinerario La leggenda di Carlo Magno nel cuore delle Alpi, che rivisita un antico racconto tramandato per secoli secondo il quale il Re cristiano avrebbe attraversato la Valle Camonica, conquistando e convertendo le popolazioni ivi presenti, per raggiungere il Trentino. Lungo questo affascinante percorso è possibile incontrare chiese ed edifici che secondo la leggenda vennero fondati proprio da Carlo Magno.
La Valle Camonica può essere risalita a piedi anche attraverso la Via Valeriana, un percorso di circa 130 km che parte da Fontecolo, nella vicina Franciacorta, per arrivare sino all’Aprica e al Tonale. Questo itinerario è stato tracciato ripercorrendo un’antica strada romana del III secolo d.C., nevralgico snodo commerciale del passato, e permette di immergersi nella natura pur rimanendo a bassa quota.

Per attraversare la Valle a piedi o sulle due ruote senza troppo sforzo si può scegliere la Pista Ciclabile della Valle Camonica, un bel percorso che conduce da Pisogne fino a Capo di Ponte; non presenta particolari dislivelli, se non all’altezza di Breno, e quindi è assolutamente adatto anche alle famiglie. La ciclabile risulta facilmente accessibile grazie a una segnaletica specifica molto chiara, e per il futuro sono in progetto ampliamenti dei tratti, che la collegheranno alla ciclovia dei Laghi (che da Bergamo va a Verona) e alla ciclovia dell’Oglio (che inizia all’estremità meridionale del Lago d’Iseo).

A collegare il Parco dell’Adamello al Lago di Garda troviamo l’Ippovia Adamello-Garda, fatta di mulattiere, sentieri e passaggi, il cui percorso può essere diviso in 8 tappe, per un totale di oltre 200 km percorribili in sella, ma anche a piedi o in bicicletta. Lungo questo percorso è possibile trovare apposite aree di sosta per il riposo dei cavalieri e dei loro caval